Il nome pare derivare dal dialettale “al buta me al fogh”, che significa: “scalda – risveglia come il fuoco”, in relazione al fatto che si tratta di un vino di carattere e corpo. Un’altra spiegazione, più fantasiosa, è connessa anche all’effige adottatta dal Club del Buttafuoco: un ovale chiuso da due nastri rossi, simbolo del torrente Versa e del torrente Scuropasso, i due corsi d’acqua in cui è racchiusa la zona di produzione. L’ovale contiene l’immagine di un veliero con vele infuocate. La spiegazione della presenza del veliero è la seguente. Nella seconda metà dell’ ‘800, racconta la leggenda, la Marina Imperiale austro - ungarica varò una nave a cui fu dato il nome di Buttafuoco in ricordo di una compagnia di marinai dislocati a Stradella per il traghettamento sul fiume Po e occupati a combattere contro l’esercito del Regno di Sardegna in Oltrepò. Più che occuparsi dell’acqua di fiume, i marinai si sarebbero però occupati del vino di cantina, compiendo scorribande tra le botti e le bottiglie del rosso d’Oltrepò. E la bontà del vino rosso Buttafuoco, sempre secondo la leggenda, avrebbe a tal punto mitigato gli animi dei soldati imperiali da renderli facilmente propensi più a operazioni di pace che ad operazioni di guerra contro le truppe piemontesi e la popolazione locale.
Aziende vinicole dell'Oltrepo
- Azienda Agricola Riccardo Albani Casteggio
- Azienda Agricola Castello di Steganago Fortunago
- Azienda Agricola La Sgarbina - Montebello della Battaglia
- Azienda Agricola La Collina del Sole - Borgo Priolo
- Azienda Agricola Ruiz De Cardenas - Casteggio
- Azienda Agricola Manuelina Santa Maria della Versa
- Azienda Agrcola La Costaiola Montebello della Battaglia
- Azienda Agricola Monsupello Torricella Verzate
- Azienda Agricola Il Portico Montu Beccaria
- Tenuta Malpaga Canneto Pavese
- Marchese Adorno Retorbido
- Fattoria Cabanon Godiasco
- Azienda Agricola La Travaglina Santa Giuletta
- Azienda Agricola Isimbarda Santa Giuletta
- Cascina Gnocco
- Tenuta Mazzolino Corvino san Quirico
- Azienda Agricola Percivalle Borgo Priolo
- Azienda Agricola Castello di Luzzano Rovescala
- Azienda Agricola Anteo Rocca de' Giorgi
- Azienda Agricola Cà del Gè Montalto Pavese
- Tenuta Il Bosco Zenevredo
- Scuropasso Pietra de' Giorgi
- Podere San Giorgio Santa Giuletta
- Azienda Agricola Bellaria Casteggio
- Azienda Agricola Casa Re Montecalvo Versiggia
- Azienda Agricola Montenato Griffini Bosnasco
- Azienda Agricola Bisi San Damiano al Colle
- Azienda Agricola Pietro Torti Montecalvo Versiggia
L'Oltrepò
OLTREPÒ PAVESE un territorio a forma di grappolo. Oltrepò Pavese già Vecchio Piemonte è l'area territoriale meridionale più grande della Provincia di Pavia che si spinge fino ai monti, formando un cuneo tra le Province di Alessandria e Piacenza. Al di là del Po, si estende per circa 70 km a sud della sponda destra del fiume da oriente a occidente e verso sud è montuosa. Dal fiume si allontana per quindici miglia circa fino a raggiungere a est il territorio di Piacenza, mentre a ovest è delimitata dai territori di Tortona, Alessandria e del Monferrato al di là del Tanaro.
Ha una superficie complessiva di 109.815 ettari ed è costituita da pianure, colline e montagne. La zona collinare raggiunge i 300 metri di altitudine, costellata di castelli, con una piacevole varietà e ricchezza di paesaggi. La viticoltura occupa principalmente la zona collinare, i cui fianchi sono fittamente solcati da filari di viti, disposti secondo le curve di livello e secondo la massima pendenza con una vegetazione rigogliosa e grappoli opulenti. Su tutta la linea di colli che sovrastano il Po nella pianura della Via Emilia, sorgono i 78 comuni oltrepadani con cittadine, paesi rurali e castelli, fra campi e vigneti dove si coltivano le varietà di vitigni che danno i vini tipici e pregiati dell'Oltrepò Pavese, onore e vanto di questa generosa terra.
L'agriturismo Paideia è punto ideale di partenza alla scoperta di passeggiare lungo i sentieri di campagna, pedalare in mountain bike costeggiando vigneti, oppure fare trekking a cavallo lungo sentieri, alla scoperta dei mille volti di questa regione, assaporando le produzioni tipiche: i grandi vini a denominazione di origine, le carni, i formaggi, i salumi.
La croatina
Vitigno a bacca nera, le cui origini risalgono alla seconda metà dell'800. Ne parlano il Di Rovasenda (1877), il Molon (1906), Demara e Leardi (1875).
Si ritiene che nella zona di Rovescala (Oltrepò Pavese) fosse presente sin dal Medio Evo. La sua notevole resistenza all'oidio ne favorì la diffusione in tutto l'Oltrepò e nel Novarese, a scapito di vitigni di maggior qualità ma più delicati come la Vespolina, il Nebbiolo (Spanna) e la Moradella. Ha molti sinonimi, fra cui: Croata, Croattina, Crovattina/o, Crovettina, Uga del zio, Neretto, Uva Vermiglia, Nebbiolo di Gattinara e Bonarda di Rovescala.
Ha foglia media o medio-piccola, allungata e pentagonale, quinquelobata o trilobata; grappolo grande, conico allungato, alato, di media compattezza o compatto; acino medio, di forma sferoidale regolare, con buccia di colore turchino, spessa e coriacea, abbondantemente ricoperta di pruina. Viene erroneamente confusa con la Bonarda Novarese.
Ha una produzione abbastanza elevata ma altalenante, predilige terreni piuttosto profondi, franco-argillosi limosi o argillosi, calcarei.