Questo sito è dedicato alla meravigliosa terra dell'Oltrepo pavase, ai suoi colori e profumi che in autunno consolano il nostro cuore, al gusto dei suoi vini che allieta le nostre tavole.

Buttafuoco

Il nome pare derivare dal dialettale “al buta me al fogh”, che significa: “scalda – risveglia come il fuoco”, in relazione al fatto che si tratta di un vino di carattere e corpo. Un’altra spiegazione, più fantasiosa, è connessa anche all’effige adottatta dal Club del Buttafuoco: un ovale chiuso da due nastri rossi, simbolo del torrente Versa e del torrente Scuropasso, i due corsi d’acqua in cui è racchiusa la zona di produzione. L’ovale contiene l’immagine di un veliero con vele infuocate. La spiegazione della presenza del veliero è la seguente. Nella seconda metà dell’ ‘800, racconta la leggenda, la Marina Imperiale austro - ungarica varò una nave a cui fu dato il nome di Buttafuoco in ricordo di una compagnia di marinai dislocati a Stradella per il traghettamento sul fiume Po e occupati a combattere contro l’esercito del Regno di Sardegna in Oltrepò. Più che occuparsi dell’acqua di fiume, i marinai si sarebbero però occupati del vino di cantina, compiendo scorribande tra le botti e le bottiglie del rosso d’Oltrepò. E la bontà del vino rosso Buttafuoco, sempre secondo la leggenda, avrebbe a tal punto mitigato gli animi dei soldati imperiali da renderli facilmente propensi più a operazioni di pace che ad operazioni di guerra contro le truppe piemontesi e la popolazione locale.

Aziende vinicole dell'Oltrepo

Questo è un breve elenco delle principali aziende vinicole dell'Oltrepo:

L'Oltrepò


OLTREPÒ PAVESE un territorio a forma di grappolo. Oltrepò Pavese già Vecchio Piemonte è l'area territoriale meridionale più grande della Provincia di Pavia che si spinge fino ai monti, formando un cuneo tra le Province di Alessandria e Piacenza. Al di là del Po, si estende per circa 70 km a sud della sponda destra del fiume da oriente a occidente e verso sud è montuosa. Dal fiume si allontana per quindici miglia circa fino a raggiungere a est il territorio di Piacenza, mentre a ovest è delimitata dai territori di Tortona, Alessandria e del Monferrato al di là del Tanaro.
Ha una superficie complessiva di 109.815 ettari ed è costituita da pianure, colline e montagne. La zona collinare raggiunge i 300 metri di altitudine, costellata di castelli, con una piacevole varietà e ricchezza di paesaggi. La viticoltura occupa principalmente la zona collinare, i cui fianchi sono fittamente solcati da filari di viti, disposti secondo le curve di livello e secondo la massima pendenza con una vegetazione rigogliosa e grappoli opulenti. Su tutta la linea di colli che sovrastano il Po nella pianura della Via Emilia, sorgono i 78 comuni oltrepadani con cittadine, paesi rurali e castelli, fra campi e vigneti dove si coltivano le varietà di vitigni che danno i vini tipici e pregiati dell'Oltrepò Pavese, onore e vanto di questa generosa terra.

L'agriturismo Paideia è punto ideale di partenza alla scoperta di passeggiare lungo i sentieri di campagna, pedalare in mountain bike costeggiando vigneti, oppure fare trekking a cavallo lungo sentieri, alla scoperta dei mille volti di questa regione, assaporando le produzioni tipiche: i grandi vini a denominazione di origine, le carni, i formaggi, i salumi.

La croatina


Vitigno a bacca nera, le cui origini risalgono alla seconda metà dell'800. Ne parlano il Di Rovasenda (1877), il Molon (1906), Demara e Leardi (1875).
Si ritiene che nella zona di Rovescala (Oltrepò Pavese) fosse presente sin dal Medio Evo. La sua notevole resistenza all'oidio ne favorì la diffusione in tutto l'Oltrepò e nel Novarese, a scapito di vitigni di maggior qualità ma più delicati come la Vespolina, il Nebbiolo (Spanna) e la Moradella. Ha molti sinonimi, fra cui: Croata, Croattina, Crovattina/o, Crovettina, Uga del zio, Neretto, Uva Vermiglia, Nebbiolo di Gattinara e Bonarda di Rovescala.
Ha foglia media o medio-piccola, allungata e pentagonale, quinquelobata o trilobata; grappolo grande, conico allungato, alato, di media compattezza o compatto; acino medio, di forma sferoidale regolare, con buccia di colore turchino, spessa e coriacea, abbondantemente ricoperta di pruina. Viene erroneamente confusa con la Bonarda Novarese.
Ha una produzione abbastanza elevata ma altalenante, predilige terreni piuttosto profondi, franco-argillosi limosi o argillosi, calcarei.